Una scheggia di metallo sfreccia in autostrada,
un dolore incandescente nello stomaco,
chi poteva immaginare che finisse così,
dentro una macchina insieme a un altro,
che squallore.
Puttana, puttana.
Il cervello gira a vuoto, sembra un incubo,
mentre già una tristezza infinita si è impadronita di me,
ma se solo fino a ieri mi chiamavi amore,
e magari nel frattempo, già ti sentivi con lui.
Tutto bene, stò solo morendo.
Puttana, puttana.
Puttana si,
non voglio vederti mai più.
Raccolgo con le mani quello che resta di me,
da un pozzo di dolore, un ricordo sale,
un pianoforte piccolo, che tu mi hai regalato,
con un biglietto dentro, ti amo.
Non era vero no, soltanto adesso lo sò,
una ferita nell'anima, per sempre dentro di me.