Pa**a la mano, che non pa**a mai.
E sento i neon fischiarmi dietro, tra le banche chiuse e il vetro delle macchine.
Sento muoversi le note giuste, da una radio che non c'è.
Lo speaker dice cose vecchie ma che suonan giuste, a me.
La notte e' un cane che ti urla dietro e il vento balla di qua e di la.
La notte batte il tempo della canzone del tempo che va.
Forse perché non sei più qui o forse perché non ci sei mai stata.
Spendo i soldi che non ho, per sfiorare le tue dita.
Non c'è niente per consolarsi e non c'è neanche un downtown train.
Bere birra e non pensarci e oramai sono già le sei.
La notte e' un cane che ti urla dentro e il vento sbatte di qua e di la.
La notte segna il tempo della canzone del tempo che va.
(Grazie ad Anto per questo testo)