Adesso vi vorrei cantare una storia molto sorprendente, di Mao-Tse-Tung il presidente, vi prego bene di ascoltare Quando Mao se ne andò dal mondo arrivò in paradiso, trovò tanti freaks intorno ad attenderlo con un sorriso Fumavano abbondantemente marijuana, kif e nero afghano, le paranoie ben lontano e vivevano semplicemente Ma Mao disse, sorprendentemente "uffa! che barba! qui non succede niente Manca il cinema e il movimento e di stare qui non me la sento Cari compagni statemi a sentire secondo me stiamo sbagliando tutto Il Paradiso così è da abolire, torniamo giù e rifacciamo tutto" Ma Paolo VI intanto in Vaticano da un agente segreto fu informato E disse: Giulio amore aiutami se arrivano io sono fregato E meno male che c'è il concordato, il privilegio la speculazione Ma se arrivano questi io sono fregato, Eligio aiutami è la rivoluzione!" Ma Mao e i suoi intanto piombano giù dicendo: "il Paradiso è abolito, non c'è più Vogliamo farlo qui, sennò non vale", organizzano un grosso Carnevale Occupano case, organizzano feste, fanno l'amore, illuminano le teste I robot vengono disinnescati, i corpi liberi vengono eccitati Pa**ano i giorni, diventano tanti le feste si fanno sempre più importanti La gente dice: "ma come? Non è normale, non era già pa**ato il Carnevale !?" Ma non fu Mao ma un compagno sballato che in un a**emblea con gran clamore Disse: "compagni, qui dello stato bisogna arrivare al cuore" Con una maschera da democristiano uno entra nel palazzo Il Papa gli dice: "eccoti le chiavi, Giulio, amore, di te io sono pazzo!!" E quando il Papa fu imbrogliato si arrivò al cuore dello Stato, lo Stato è un robot unico e raro, con il cuore di denaro E con i soldi fu scardinato l'apparato dello Stato, del potere democristiano e delle truffe del Vaticano Con la rivoluzione che sta trionfando, no, non mi sto certo sbagliando, ma sul più bello mi sono svegliato… Che peccato stavo solo sognand., Che peccato stavo solo sognando